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IL TORMENTO E L’ESTASI DI STEVE JOBS con Fulvio Falzarano

16 Gennaio 2014 ore 20:45 21:45

Il tormento e l'estasi di Steve Jobs - Fulvio Falzarano

TEATRO VERDI DI MANIAGO

IL TORMENTO E L’ESTASI DI STEVE JOBS

tratto da The Agony and Ecstasy of Steve Jobs di Mike Daisey
traduzione e adattamento di Enrico Luttmann
con Fulvio Falzarano
regia di Giampiero Solari
video di Cristina Redini
luci di Paolo Giovanazzi

Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Steve Jobs: un’icona del XXI secolo. Il suo ingegno ha cambiato il mondo, nessuno è rimasto escluso – nella nostra civiltà – dall’estetica e dagli agi della sua tecnologia. Di più: la sua utopia è stata determinante nell’immaginario collettivo. Basta pensare al suo celebre discorso agli allievi della Stanford University: «Siate affamati. Siate folli» esortazioni a non omologarsi, a osare che dal 2005 continuano a rimbalzare sul web.
Come accade sempre per figure tanto straordinarie, anche quella di Jobs – e ancor più della sua Apple – presenta però dei lati oscuri e Mike Daisey, coraggioso drammaturgo americano li evidenzia in un testo dinamico e acutamente critico.
Un tipo di teatro che si fa strumento di discussione viva e che ha suscitato notevoli reazioni polemiche: la Apple ha dovuto fare delle precisazioni, ma anche Daisey si è visto costretto a dare conto di alcune sue “interpretazioni artistiche” non proprio rispondenti al vero, tanto che il suo testo continua ad essere aggiornato e dettagliato.
Grazie alla traduzione e all’efficace adattamento del triestino Enrico Luttmann Il tormento e l’estasi di Steve Jobs esordisce in Italia, prodotto dallo Stabile regionale.
Al carisma di Fulvio Falzarano, il compito di farsi tramite delle riflessioni di Daisey, che intreccia la luminosa epopea di Jobs alla rivelazione del profilo inquietante e taciuto del “prezzo” pagato per quella tecnologia che ha cambiato il mondo.
Daisey è un convinto “seguace del culto di Mac”: ripercorre entusiasta i traguardi di Jobs esternando – in un divertente contrappunto – le sue (e nostre) smanie per ogni nuova creazione con la “mela”.
«Steve è stato bravissimo – scrive – ci ha costretto ad aver bisogno di cose che non sospettavamo nemmeno di volere»: e così vai con i coloratissimi iPod, con gli iPhone, con la libertà assicurata dall’iPad…
Libertà e purezza: l’attenzione al design e la tecnologia “alla portata di tutti” di Apple ci avevano forse illuso.
Dietro il successo però c’è altro.
L’assemblaggio dei nostri preziosi computer avviene a Shenzen, in fabbriche dove non esistono tutela né diritti degli operai, dove piccole mani di dodicenni puliscono i vetri degli iPhone con una sostanza tossica che li condannerà a un invalidante tremore…
Fabbriche dove in nome del profitto 430.000 operai sono trattati da “ingranaggio umano” e dove il problema dei suicidi dei lavoratori si è affrontato installando reti sotto i capannoni. La Apple può ignorarlo?
Daisey denuncia, non condanna: augurandosi forse che la consapevolezza collettiva faccia sì che quella mela che illumina i nostri oggetti più amati, possa un giorno non nascondere alcun marciume.

Spettacolo organizzato dall’ERT – Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Maniago.

INFO E PREVENDITE

PLATEA Intero € 20 /
Ridotto € 18
GALLERIA Intero € 14 /
Ridotto € 12 / Ridotto studenti € 8

Odeia associazione culturale
viale Trento, 34 – Pordenone
tel. 0434 1830094 fax 0434 080430 cell. 347 1712020
dal lunedì al venerdì 9.00 – 13.00 e lunedì dalle 15.00 alle 18.00

 

Ufficio Turistico di Maniago

Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie
da lunedì a domenica 9.30 / 12.30 e 15.30 / 18.30 (chiuso martedì e mercoledì)

dal 14 novembre 2013

Il giorno dello spettacolo a Teatro dalle 18.30

Dettagli

Data:
16 Gennaio 2014
Ora:
20:45 – 21:45
Prezzo:
€8
Categoria Evento:
Tag Evento:

Organizzatore

ERT – Friuli Venezia Giulia
Phone
+390432224211
Email
info@ertfvg.it
Website
Visualizza il sito dell'Organizzatore

Teatro Verdi

via Umberto I, 53
Maniago, PN Italia
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